Violoncellista partimentista 1
Some months ago, together with Catherine Bahn, the New York colleague with whom I’m working on the reconstruction of the early improvisation practice, we formed the Fb group 'Violoncellista partimentista'. Meeting Catherine is a story of our times: thanks to the Fb group 'The art of partimento', I read about her presentation at the Den Haag Conservatory, I listened to her and then contacted her. At the beginning I was shocked, I thought I was a solitary explorer in the dark territories of the early improvisation practice, a very slippery ground (and perhaps for this reason little explored), as a musicologist friend told me. Then we met and laughed together about how our paths matched, we even used the same quotes. Catherine wrote a fantastic thesis for her PhD at the Mc. Gill (2018) about improvisation on cello and viola da gamba at the continuo. It was natural to decide to collaborate, through long late-night sessions on internet platforms. The intent of the 'Violoncellista partimentista' group is to share part of the research we are carrying out and open a debate. Certainly we cannot share articles in the process of being published, but the research field is vast and various subjects are interesting. Many are interested in reconstructing the improvisation practice of the Baroque cellists, given the scarcity, at the moment, of dedicated works. Most of the publications on the realization of the continuo are in fact today dedicated to keyboards, which benefit from the uninterrupted organ tradition. The reconstruction of the techniques of realization on the cello does not concern, in our work, the execution of chords, but rather the use of figurations, in our opinion the heart of ancient teaching. The figuration, that is a group of notes built around the notes of the chord, is in fact suitable to be performed on monodic instruments, such as the cello. Many details on the teaching of improvisation can be found shortly in my two articles that are about to be printed: ' Le Sonate di Antonio Guida: una nuova fonte napoletana per la didattica del violoncello’ (The Sonatas of Antonio Guida: a new Neapolitan source for the teaching of the cello), in collaboration with Guido Olivieri, in the next volume of Studi Musicali (Olschki) and 'I Passagagli di Francone per violoncello: una scuola di diminuzione virtuosistica napoletana a fine Seicento' (I Passagagli di Francone for cello: a school of Neapolitan virtuosity at the end of the seventeenth century), in the volume published by Olivieri: Pietro Marchitelli, Michele Mascitti and Neapolitan instrumental music between the seventeenth and eighteenth centuries (LIM). The articles refer to two didactic works in my opinion very important, rediscovered by Olivieri; as stated in the titles, these are Guida’s Sonatas (in print with Sedm) and Francone's Passagagli, the latter already published by HH.
Da qualche mese insieme a Catherine Bahn, la collega newyorkese con cui sto lavorando alla ricostruzione della prassi improvvisativa antica, abbiamo formato il gruppo Fb 'Violoncellista partimentista'. L'incontro con Catherine è una storia dei nostri tempi: grazie al gruppo Fb 'The art of partimento', ho letto di una sua relazione al conservatorio de l'Aja, l'ho ascoltata e poi l'ho contattata. All'inizio sono rimasta scioccata, pensavo di essere un'esploratrice solitaria nei territori oscuri della prassi improvvisativa antica, un terreno molto scivoloso, come mi disse un amico musicologo (e forse per questo poco esplorato). Poi ci siamo conosciute e abbiamo riso insieme di come combaciavano i nostri percorsi, addirittura abbiamo usato le stesse citazioni. Catherine ha scritto una tesi fantastica per il dottorato alla Mc. Gill (2018) sull’improvvisazione al violoncello e alla viola da gamba al continuo. E' stato naturale decidere di collaborare, tramite lunghe sessioni a notte fonda sulle piattaforme di internet. L'intento del gruppo 'Violoncellista partimentista' è quello di condividere parte della ricerca che stiamo portando avanti e aprire un dibattito. Certamente non possiamo rendere pubblici articoli in corso di pubblicazione, ma il campo di ricerca è vasto e vari gli argomenti interessanti. In tanti siamo interessati a ricostruire la prassi improvvisativa dei violoncellisti barocchi, data la scarsità, al momento, dei lavori dedicati. La maggior parte delle pubblicazioni sulla realizzazione del continuo è infatti ad oggi dedicata alle tastiere, che si giovano dell'ininterrotta tradizione organistica. La ricostruzione delle tecniche di realizzazione al violoncello non riguardano, nel nostro lavoro, l'esecuzione di accordi, bensì l'uso di figurazioni, a nostro avviso il cuore della didattica antica. La figurazione, cioè un gruppo di note costruito intorno a note dell'accordo, è infatti adatta ad essere eseguita su strumenti monodici, come il violoncello. Molti dettagli sulla didattica dell'improvvisazione si potranno trovare a breve nei miei due articoli che stanno per uscire: 'Le Sonate di Antonio Guida: una nuova fonte napoletana per la didattica del violoncello', in collaborazione con Guido Olivieri, nel prossimo numero di Studi Musicali (Olschki) e 'I Passagagli di Francone per violoncello: una scuola di diminuzione virtuosistica napoletana a fine Seicento', nel volume edito da Olivieri: Pietro Marchitelli, Michele Mascitti e la musica strumentale napoletana fra Sei e Settecento (LIM). Gli articoli si riferiscono a due opere didattiche a mio avviso molto importanti, riscoperte da Olivieri; come si legge nei titoli degli articoli, si tratta delle Sonate di Guida (in corso di pubblicazione con Sedm) e dei Passagagli di Francone, questi ultimi già editi da HH.
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